cacioman

la banda

della serie “village photography” - giu 25



Non c’è una festa di paese che si rispetti che non abbia una banda che suoni a pieni polmoni per strade, ruelle, vicoli e piazze. Suono compatto ed intonato, la banda segue con diligenza e spirito di servizio tutte le liturgie, sia laiche che profane, dalla festa del santo patrono alla premiazione di un premio di poesia dialettale.
A fine giugno, per le celebrazioni Sant’Antonio, è venuta la banda di Introdacqua un paese di due-tremila abitanti ma con ben due bande, pure abbastanza quotate. Da noi vengono in una formazione di quarantina di musicisti di tutte le età, parecchi ragazzi e ragazze, molto simpatici.
Al bar mi avvicina un giovane trombone, inteso come strumentista. Vince la sua timidezza per chiedermi consigli sulla pellicola analogica (come svilupparla, che pellicola, ecc). Lui adesso va ad un laboratorio a Sulmona dove gli fanno tutto: dallo sviluppo alla scansione e in caso anche la stampa in digitale. Io allora faccio un po’ il vecchio trombone: è meglio fare tutto da soli, chi fa da sè fa per tre, non è mica difficile, costa poco e dà molta consapevolezza. Lui mi sta anche a sentire, poi nei giorni successivi, quando vengo sopraffatto dal numero di foto che ho messo insieme ma ancora non stampato, mi ritrovo a cercare io un laboratorio per appaltargli il grosso del lavoro. Lo cerco, e lo trovo, a L’Aquila evitando vigliaccamente Sulmona.
Un clarinetto di mezza età mi chiede se è vero che l’analogico fa foto migliori del digitale. Una domanda che è un classico delle discussioni da fotoclub e che anche se è un deja vu neanche io ho ancora risolto bene. Gli dico che non è un tema di qualità ma di processo realizzativo. La risposta in effetti è un po’ fumosa. Sarebbe da dirgli è come la differenza tra una banda e un dj set: fanno entrambi musica in piazza ma la migliore dipende dal contesto. Nei giorni successivi mi si chiarisce meglio la cosa. Fotografando la banda ho collezionando molti scarti (troppi) e ne ho mancati anche tanti che avrei voluto fare. La colpa è stata sicuramente ostinarmi con l’Hasselblad mentre la situazione richiedeva una più prosaica ma duttile reflex digitale. Un po’ come Virgin di “Prendi i soldi e scappa” quando si ostina a suonare il violoncello nella banda del quartiere.

qui le foto che ho fatto


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